
Torna anche quest’anno l’appuntamento con le Fiere d’Ottobre di Sassuolo che, per quattro fine settimana, animeranno il centro storico con il mercato ambulante al mattino nelle piazze ed un ricco calendario di eventi, tra concerti, mercatini, cultura, sport e negozi aperti con tante promozioni tutto il giorno!
Cinquecento anni di Fiere
L’origine delle Fiere di Ottobre è da ricercare in un evento storico cruciale per la città di Sassuolo. Tutto ebbe inizio il 16 luglio 1499, con la cosiddetta “permuta Carpi-Sassuolo”, con cui il piccolo Stato di Sassuolo passò dalla famiglia d’Este ai Pio di Carpi, il cui capostipite era allora Giberto III Pio.
Grazie a questo passaggio, Sassuolo ottenne nuovi territori e benefici economici, segnando l’inizio di una fase di crescita e autonomia. I Pio avevano un obiettivo chiaro: rendere Sassuolo indipendente da Modena e dotarla degli stessi privilegi riservati ad altri piccoli stati dell’epoca.
Dopo il via libera dell’Imperatore Massimiliano, il 20 gennaio 1501 Eleonora Bentivoglio, vedova di Giberto, fece il suo ingresso a Sassuolo insieme ai figli, prendendone ufficialmente possesso. Fu proprio Eleonora, donna forte e attenta al benessere della comunità, a dare un impulso concreto all’economia locale. Chiese e ottenne dal duca Alfonso I d’Este un privilegio importante: l’autorizzazione a istituire una fiera annuale della durata di otto giorni, con l’esenzione dai dazi per tutti i commercianti.
Questo importante privilegio, documentato da un atto del 24 maggio 1503 conservato nell’Archivio Storico Comunale di Sassuolo, segna la nascita delle storiche Fiere di Ottobre, una tradizione che continua ancora oggi a vivere nelle piazze e nelle vie della nostra città, ogni domenica di ottobre.





Nella società dell’epoca, con un commercio ostacolato da dogane, la fiera diventa un mercato allargato e un luogo che ha privilegi ed esenzioni fiscali: un richiamo sia di merci sia di commercianti, con buon movimento di capitali.
Nella società attuale le fiere costituiscono un evento simbolico, un rito, per conservare la memoria storica e culturale della città. L’obiettivo delle Fiere di Ottobre è, infatti, quello di “non disperdere la tradizione storica delle fiere, radicata nel territorio, e consentire di valorizzare e rivitalizzare il Centro storico, inteso non solo come contenitore fisico, ma anche come momento aggregativo e punto di riferimento culturale”.
Ogni domenica la fiera assume un nome diverso,
il cui significato storico è basato sull’approccio commerciale dall’acquirente sassolese per fare gli acquisti migliori.
Si inizia con la “Féra di Curiàus“, in cui ci si reca a curiosare per poi decidere cosa e da chi comprare.
La seconda domenica è chiamata “Féra dal Bèli Dann“, in quanto, pur avendo deciso cosa acquistare, si finge di non essere interessati, ammirando più che altro le belle donne, per indurre il venditore ad abbassare il prezzo.
Durante la “Féra di Resdàur“, corrispondente alla terza domenica, il mercante, timoroso di non vendere la propria merce accetterà il prezzo proposto e si concluderà l’affare.
Durante la quarta domenica d’ottobre, la “Féra di Sdàs“, chi crede di fare affari, in realtà, acquista ciò che è stato lasciato dai resdàur in quanto ritenuto non interessante o non conveniente.
La quinta domenica, quando c’è, viene chiamata “Féra di Stumpài“, perché priva di qualsiasi interesse commerciale e necessaria
solo a chiudere il mese.
(fonte: Luca Cuoghi)




